liberamente adattato da Neon Genesis Evangelion (Ep. 14)
Montagne. Montagne imponenti.
Qualcosa che cambia in un lungo tempo.
Cielo. Cielo blu.
Qualcosa di visibile.
Qualcosa di invisibile.
Il sole.
Qualcosa di unico.
Acqua.
Qualcosa di confortevole.
Mia madre?
Fiori. Ce ne sono molti uguali.
Ce ne sono molti di cui non c’è bisogno.
Il cielo. Rosso.
Il cielo rosso.
Il colore rosso.
Non mi piace il colore rosso.
Acqua che scorre.
Sangue.
L’odore del sangue.
Una donna che non sanguina.
Un essere umano creato dalla terra rossa.
Un essere umano creato da un uomo e una donna.
Città. Una cosa creata dall’uomo.
Libro. Una cosa scritta dall'uomo
Cos'è l’uomo?
Una cosa creata da Dio?
Una cosa creata dall'uomo?
Le cose che io possiedo sono:
una vita, un’anima, la cosa che racchiude l’anima.
Questo sono io.
Ma chi sono io?
Cosa sono io?
Cosa sono io?
Io sono io.
Questo corpo sono io. È
la forma di me, il me visibile.
Eppure non lo sento come me.
Perché?
Mi sembra che io stia per disciogliermi.
Non riesco a distinguere me stesso. La mia
figura svanisce.
Sento qualcuno.
C’è qualcuno al di fuori di qui?
Questo è Ikari, lo conosco.
Questo è il professore Orlando, e questo il sarto
di fronte casa mia, e il gatto del mio vicino.
E poi ci sono i miei amici,
con alcuni non mi trovo bene.
Chi sei tu?
Chi sei tu?
Chi sei tu?