Mi accorgo oggi di non avere mai postato, colpevolmente, una presentazione della mia raccolta Per chi rimangono accese le luci. Mai troppo tardi per redimersi!
Cronologicamente, la raccolta va da qualche pezzo giovanile che si lasciava leggere (il più vecchio è comunque del 2000: niente poesie adolescenziali!) fino a includere alcuni pezzi nuovi aggiunti proprio per arrotondare il progetto in vista della pubblicazione. La raccolta si articola però in 5 sezioni molto precisamente organizzate, che ne vorrebbero fare, dunque, un libro di poesia, e non un libro di poesie (ne posterò ora l’indice [qui], per fornire sia una panoramica completa del progetto, sia un menù di navigazione per la relativa categoria del blog).
Il cuore del libro è stato concepito a Heidelberg (città a cui è dedicata la sezione omonima, che è anche quella originaria), a partire dal mio primo soggiorno nell’estate del 2003, quando ho per la prima volta scoperto di potere scrivere cose che mi piacevano, fino a quando ho lasciato la città per l’ultima volta l’anno scorso. Nella raccolta si possono già vedere gli effetti di questo possibile addio, in particolare nella sezione altre dimore, una sezione che, come ho scritto in precedenza, sembra tuttora aperta. Sulle altre sezioni aggiungerò forse qualcosa di specifico in seguito, qui basti ribadire che c’è un filo a legarle l’un l’altra, con la parziale eccezione della sezione non a caso intitolata versi sparsi.
Dovendone tirare un qualche tipo di conclusione, direi una cosa ovvia, e cioè che si tratta di una raccolta d’esordio. Questo, lungi dal dover rappresentare uno svantaggio, garantisce a mio avviso quella dose di ingenuità-genuinità con un rischio contenuto di cadere nelle trappole del caso, a partire dal più o meno cosciente «fare il verso» a quelli che sono stati i miei modelli.
La pubblicazione
Dopo tanti rinvii e mille revisioni, il libro è finalmente uscito nel dicembre dello scorso anno per la giovane casa editrice indipendente di Palermo Il primitivo editore. Oltre al legame di amicizia che mi lega ai ragazzi «primitivi», quella di pubblicare con loro è stata una scelta precisa, dettata dalla volontà di sposare un progetto lontano dalle normali logiche editoriali, anzi, completamente al di fuori da esse. Mi si potrà obiettare che, anche volendo, non mi si sarebbero prospettate chissà quali grandi alternative, ma non per questo la scelta è stata meno fiera e convinta. La coincidenza delle idee pseudo-anarchiste (o meglio, della totale mancanza di idee); la stampa e la rilegatura in casa (cui ho personalmente partecipato, cosicché i lettori potessero dire che il libro glielo ha letteralmente «rifilato» l'autore), che hanno reso il volume un preziosissimo oggetto fatto a mano; la distribuzione attraverso circuiti alternativi, come centri sociali, negozi di editoria alternativa etc.; il rilascio sotto licenza Creative Commons; l’uso della carta riciclata… sono tutte cose che mi rendono particolarmente orgoglioso di questa scelta.
La presentazione
Il libro è stato quindi presentato il 7 dicembre scorso presso i locali (o meglio il locale, il loculo… il buco di culo, insomma!) del «Primitivo info-shop», presi in affitto proprio per quei giorni di festeggiamento del rilancio dell’attività del «Primitivo», segnato dal passaggio «evolutivo» da «tutto-sotto-banco» ad associazione culturale, seppur «primitiva». Alla breve lettura di qualche poesia del libro, ha fatto seguito la speciale performance di uno spettacolo-tributo al bluesman Robert Johnson, concepito da me e dallo sconsiderato chitarrista palermitano Antonio Speciale qualche anno prima, che per l’occasione è stato elettrificato dal duo di cover blues Die Megageile Küken-Farm.
Ricordo che è possibilie ordinare una copia della raccolta sul sito del Primitivo editore a soli 2,5 €, o anche scrivendogli direttamente qui. Una lista, invece, dei posti sparsi per l'Italia dove potete trovarlo è qui.
Nessun commento:
Posta un commento