Mu


Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.

La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.

Così si scrive il vuoto su carta.

____________________________________________

venerdì 15 maggio 2009

Primavera [VII]


Agonia d’ape:
file di formiche
prima di sera.

Leggi tutto

lunedì 4 maggio 2009

Hagakure 1, 2 e 11, 133 (di Yamamoto Tsunetomo)



Ogni mattina e ogni sera dovremmo continuamente pensare alla morte, sentendoci già morti da sempre; in tal modo, saremo liberi di muoverci in ogni situazione.
Ogni giorno, con il corpo e con la mente rilassati dovreste contemplare mentalmente queste scene: di venire squarciati dalle frecce, dai colpi di fucile, da lance e spade; di venire trascinati dalle onde impetuose o gettati in mezzo a un fuoco divampante; di essere dilaniati dal fulmine e di venire travolti da un tremendo terremoto; di cadere da un precipizio altissimo; di morire di malattia o di fare seppuku («sventramento» n.d.b.) in seguito alla morte del signore. Ogni giorno, senza permettervi la minima trascuratezza o negligenza dovreste considerarvi morti. Un detto degli antichi dice: «Appena esci di casa, annoverati tra i morti; appena dietro al portone, avverti la presenza del nemico». In certi casi, non è questione di attenzione o di cautela. È che, piuttosto, dovreste considerarvi morti già prima del tempo.



(traduzione di Leonardo Vittorio Arena, Rizzoli 2003)

Leggi tutto

 

Questo blog è ottimizzato per Mozilla Firefox!
Firefox si mangia IE a colazione. Passa a Firefox!

Creative Commons License
Tutto il contenuto originale di questo blog è pubblicato sotto la seguente Licenza Creative Commons