Mentre le barche attendono nel porto
il tramonto matura
la foresta di Hakone.
Gli uomini cadono come gocce di pioggia.
Io sto appollaiato
su una sedia, apro l'ombrello.
Esplosione di nuvole. Sorridendo, mia madre
si alza a sedere nella sua bara. Secoli fa.
Domani Colombo raggiungerà
(sbaglio?)
il Venezuela, questa mano
sarà usata per abbracciare o uccidere - basta
un nulla.
Sotto la vela bianca, l'universo.
(traduzione dall'inglese di Adriana Ziffer Gallo, Newton Compton 2008)
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
giovedì 12 novembre 2009
Io e mia madre (di Shinkichi Takahashi)
Postato da Alfio alle 00:01:00 3 commenti
Cartelle: ...e immagini, poesie di altri
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