Mentre le barche attendono nel porto
il tramonto matura
la foresta di Hakone.
Gli uomini cadono come gocce di pioggia.
Io sto appollaiato
su una sedia, apro l'ombrello.
Esplosione di nuvole. Sorridendo, mia madre
si alza a sedere nella sua bara. Secoli fa.
Domani Colombo raggiungerà
(sbaglio?)
il Venezuela, questa mano
sarà usata per abbracciare o uccidere - basta
un nulla.
Sotto la vela bianca, l'universo.
(traduzione dall'inglese di Adriana Ziffer Gallo, Newton Compton 2008)
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
giovedì 12 novembre 2009
Io e mia madre (di Shinkichi Takahashi)
Postato da Alfio alle 00:01:00
Cartelle: ...e immagini, poesie di altri
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3 commenti:
La matita di un vero e proprio monumento del fumetto giapponese, Goseki Kojima, accompagna questi versi.
Si tratta di uno dei mille particolari su cui il disegnatore sofferma la sua attenzione, con sensibilità da haiku, durante la narrazione di Lone wolf and Cub, uno dei più grandi capolavori artistici che mente umana abbia mai concepito.
"L’uomo che sa, usa la spada, ma non uccide altri uomini. Usa la spada e dà agli altri la vita. Uccide solo quando è necessario. Quando è necessario dà la vita. Quando uccide lo fa con assoluta concentrazione, così come quando dà la vita".
Takuan Sôhô, Taiaki
Davvero ottimo controtesto, molte grazie chiunque tu sia!
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