la poesia, in un certo senso, è una macchina organica: (voglio
_________________________________________[dire, cioè,
assai rigorosamente fisiologica):
___________________________(che esige una manutenzione
________________________________________[sorvegliata,
cautelosamente controllata): (è come fare i tagliandi, per l'auto:
_________________________________________[anche se,
come no? c'è la faccenda dei nove anni critici, per la revisione: io
______________________________________[mi accontento,
personalmente parlando, dei nove mesi da gestante classica):
____________________________________[(la lubrificazione
della versificazione è decisiva, comunque: da motore, da derma,
__________________________________[anche da condom):
________________________________________________ma
vedi, idolo mio, mio carburante d'oro, mio tesoro: il mio olio
______________________________________[poetico sei tu:
(da: Cose [1999], in Mikrokosmos, Feltrinelli 2004)
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
martedì 18 maggio 2010
Cose 18. (di Edoardo Sanguineti, in memoriam)
Postato da Alfio alle 23:14:00
Cartelle: necrophora, poesie di altri
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1 commento:
che bello
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