Davanti a me tutte le strade
non sono aperte né chiuse.
Dentro i miei occhi la luce
non giunge da nessun luogo.
Dalla mia nuca il mondo dista
duemila chilometri.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
sabato 15 maggio 2010
Gatha apocrifa [2]
Postato da Alfio alle 22:33:00
Cartelle: altra poesia zen, apocrifia zen, gahta apocrife
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3 commenti:
da una nuca in poi,
quanti panorami! ciao a., ti scrivo presto ora che ci sono.
giampa.
bentornato caro,
attendo tue nuove allora.
lette le nuove?
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