Vetri appena lavati.
Vi passano attraverso
la vista e il vento.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
sabato 12 giugno 2010
Primavera [IX]
Postato da Alfio alle 21:48:00
Cartelle: apocrifia zen, haiku barbari, primavera
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