Pomeriggio d’agosto.
La statua dell’eroe
è lucida di sudore.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
mercoledì 4 agosto 2010
Estate [VIII]
Postato da Alfio alle 00:46:00
Cartelle: apocrifia zen, estate, haiku barbari
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento