Quando il sole è giunto sotto al ponte
un vento di biglie si tuffa
tra vetri soffiati e pendagli
bambù di bazar.
Subito non c’è più nessuno da questa
parte della riva,
fermato appena il tempo di capire
in che verso scorre il fiume.
E il signore con la bicicletta sulle spalle
ha finito di scendere le scale
regola indietro le lancette sui pedali
scavalca la canna sale in sella
e riparte sulla sera di aprile.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
sabato 18 settembre 2010
Quando il sole è giunto sotto il ponte
Postato da Alfio alle 22:29:00
Cartelle: ...e immagini, heidelberg, per chi rimangono accese le luci
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