Le auto scrosciavano i vortici
danzanti delle foglie di poco
fallendone il vuoto.
I venti d’autunno
scucivano al tramonto
il biondo dei nostri capelli in frantumi.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
sabato 22 novembre 2008
Autunno
Postato da Alfio alle 19:09:00
Cartelle: per chi rimangono accese le luci, versi sparsi
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