Senza cadere,
la goccia sotto il rubinetto
disseta la vespa.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
mercoledì 5 agosto 2009
Estate [VI]
Postato da Alfio alle 12:04:00
Cartelle: apocrifia zen, estate, haiku barbari
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2 commenti:
Bella immagine...complimenti bel blog!
Grazie molte, Granamir! :)
Torna pure quando vuoi. Sei il benvenuto.
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