Soffitta abitabile, quarto piano
40 metri quadri, due stanze
con bagno, cucina e ingresso.
Le due stanze, pitturate di bianco
e arancio in buono stato, sono pressappoco
di uguale grandezza. Sufficiente
per un letto matrimoniale, la culla
del bambino, un armadio, un comodino.
Nell’altra una scrivania o un tavolo
con qualche sedia e poi un divano,
meglio se col letto dentro, per gli ospiti
venuti da lontano o trattenutisi
più tardi dell’ultimo bus verso casa.
Ci si potrebbe mettere anche
un impianto stereo con delle casse
in legno e un mobiletto per vinili e cd.
Non ammobiliata, dunque, forse resta
un letto a una piazza e mezzo e un tavolino
per la televisione. Non la lavatrice.
Le finestre, orientate verso nord,
danno tutte sul cortile interno
non grande davvero, ma silenzioso:
ne entra bene la luce e l’ombra
di un vecchio faggio caduco.
Quelle di una stanza e della cucina
si aprono sul tetto spiovente,
non di molto in verità, pure la neve
vi scende dolce in inverno.
Quella dell’altra stanza è invece priva
di gelosia e la vestirebbe bene una tenda
blu da chiudere anche di giorno
a volte senza accendere la luce.
Il bagno e il WC – separato –
hanno un piccolo ventilatore
e mattonelle bianche e blu sui muri
e miscelatori ai rubinetti
che abbreviano l’attesa per la doccia
quando si è già svestiti.
La cucina ha i fornelli elettrici
con cui bisogna sapersi regolare
per i tempi di cottura, e poco spazio
per accumulare piatti sporchi.
Della casa fanno parte inoltre
uno scantinato piccolo e un po’ umido,
non buono per i libri, meglio forse
per i vestiti fuori stagione,
e un posto per la bici nel cortile
lì accanto al muretto di confine.
Per salire c’è una vecchia scala a chiocciola
oppure l’ascensore dell’edificio accanto
(se ne ricevono le chiavi). Gli ospiti, comunque,
possono anche farne a meno.
L’affitto comprende il riscaldamento
a gas e l’acqua calda. Resta solo la luce
in Dietrichsteingasse 7, interno 18, IX Bezirk
vicino c’è il Liechtensteinpark
e le boutique un po’ appariscenti
della Porzellangasse.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
martedì 15 aprile 2008
Note all'affitto di una casa a Vienna
Postato da Alfio alle 17:04:00
Cartelle: altre dimore, per chi rimangono accese le luci - bonus tracks
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