Puntini rossi bianchi quadretti
tichettano bacchette al pizzico
di ora larghe avanti – nel collo –
ora strette dietro – in coda –
strade schizzate di nero-città
sui baluginii di sassofoni in pioggia
alternativamente pigianti
tastiere di semafori a spruzzo:
un ritmo sboccatamente jazz
sul traffico di punta delle sei.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
martedì 26 febbraio 2008
A love supreme in a car full of rage
Postato da Alfio alle 23:54:00 0 commenti
Cartelle: per chi rimangono accese le luci, versi sparsi
Risultati del sondaggio «vota su carta»
Domenica sera si sono chiusi i due sondaggi così solennemente indetti due settimane fa, per votare le poesie più gradite e più sgradite di Per chi rimangono accese le luci.
Trovate i risultati in fondo alla colonna di destra, dove resteranno ancora per qualche giorno, prima di venire archiviati nel nulla telematico per sempre, con niente rimpianti.
I risultati sono stati a dir poco clamorosi: nessuno avrebbe immaginato una tale partecipata indifferenza ad una trovata stupida ma fatta con tale ignorata serietà, quale quella messa in campo per questo sondaggio.
Per gioire al meglio di questa insulsa vittoria, posterò a breve la poesia vincitrice, mentre ignorerò del tutto le altre classificate, per non causare ulteriori recriminazioni e rimpianti tra i vari supporters.
Per quanto riguarda invece l’altro sondaggio, quello sui pezzi peggiori, non possiamo proclamare alcun vincitore, perché non è consentito dal regolamento da me appena inventato, che ci sia più di un vincitore. Certo è comunque che alcuni pezzi non abbiano funzionato nel passaggio di comunicazione autore-lettore, e mi riproporrò di rivederli per quanto possibile con occhi più vuoti.
Un altro dato che mi sembra interessante è la somma dei voti raccolti dalle varie sezioni, che mi conferma come quella dedicata a Heidelberg sia decisamente la più riuscita, mentre la prima e le ultime due sezioni (versi sparsi e mal-dette) pagano forse una minore coesione da un lato, e la presenza di alcuni pezzi più giovani e ingenui dall’altro, oltre alla palese incapacità critica dei lettori votanti, ovviamente.
Tutto sommato direi che si è trattato di un’esperienza irripetibile, cioè da non ripetere mai più fino al prossimo Big Bang, ma non sono più tanto sicuro che questa sia una cosa per cui vale la pena continuare a sperare.
Postato da Alfio alle 23:50:00 1 commenti
Cartelle: comunicazioni
domenica 24 febbraio 2008
Inverno [IV]
Postato da Alfio alle 23:29:00 0 commenti
Cartelle: apocrifia zen, haiku barbari, inverno
mercoledì 20 febbraio 2008
Decisioni per un orto (di Attilio Bertolucci)
Bisogna rivalutare questo orto
recingerlo dove è aperto di rete metallica
azzurra sostituendo i pali fradici
pallidi di vecchiaia con altri
appena scortecciati di un bianco
che si dora all'aria con lentezza
e felicità e saranno le piogge e le nevi
di là da venire ad argentarli
così che di essi non si distingua l'età.
A suo tempo ricordarsi delle sementi
da inviare qui perché si provveda
a rendere fruttifera una terra
che produce soltanto alte ortiche.
e gramigne ruvide e da una pianta folgorata
prugne selvatiche eccessivamente dolci.
Pregio di tale appezzamento misero
l'esposizione a occidente e dunque
sul suo pendio il sole della sera
a lambirci la faccia vecchio cane
da caccia in pista fra cielo e boschi
sublimi per altezza e intrico di rami neri.
(da: Viaggio d'inverno, 1971)
Postato da Alfio alle 00:01:00 1 commenti
Cartelle: poesie di altri
venerdì 15 febbraio 2008
Koan apocrifi: Caso II
Un monaco domandò a Yün-men: - Qual è la verità ultima del Buddhismo?
Yün-men rispose: - Non posso dirti la verità senza mentirti.
Poesia
Ora che hai ascoltato il patriarca
dimmi se ha mentito oppure no.
Se lo affermi tradisci il patriarca
se lo neghi ne ignori la lezione.
Allora dimmi: ha mentito oppure no?
Postato da Alfio alle 22:56:00 2 commenti
Cartelle: apocrifia zen, koan apocrifi
domenica 10 febbraio 2008
Lanciato il primo sondaggio «vota su carta»!
E' stato appena lanciato il primo sondaggio di «vuoto su carta». Anzi, ad essere precisi, è stato lanciato in contemporanea anche il secondo... che spreco!
Per votare ci saranno due settimane di tempo a partire da... no, ancora no... un attimo di pazienza... ORA!
Si può votare più di una poesia ed è possibile persino cambiare il voto già dato, così da evitare tragiche scene come quelle viste in parlamento di recente.
Alla fine eleggeremo la poesia più bella, quella più brutta, più alcuni titoli di consolazione come poesia «cotonella», «in gambissima» e: «televolto»!
Inderogabili requisiti per la partecipazione al sondaggio sono:
- avere letto il libro (ok, fin qui ci siete; vi avevo sottovalutato);
- sapere contare fino a 100 (senza l'aiuto delle dita!);
- conoscere almeno 2 lingue antiche non-indoeuropee secondo il livello dell'UE B1, di cui una sia antico alto haitiano;
- avere guardato almeno una volta per cinque minuti «Amici» di Maria De Filippi (e averne goduto).
Non vi lamentate, bisognava fare un po' di selezione!
E allora, cosa mi resta da dire? Votate, votate, votate! Siete voi da casa col vostro voto che scegliete il modo migliore in cui la volete messa nel... ma no, niente paura... questo succede solo nelle elezioni vere!
Postato da Alfio alle 19:59:00 1 commenti
Cartelle: comunicazioni
venerdì 8 febbraio 2008
Heidelberg: am Neckar
Solo tu sapevi suggerire
quella stretta misura di ponte
che il mare invece trabocca
all'orizzonte di tramonti inestinguibili
e più dei celesti specchi scorniciati
figuravi di strade panchine mansarde
e berretti girati all'ingiù
tra i lievi gradini di corrente
- un velo che l'acqua un poco sgualciva -
e non cercavi di essere profondo.
Tra queste tue sponde
tra i piloni dettati dal ponte
scendevano insieme relitti e parole mie.
Postato da Alfio alle 00:50:00 0 commenti
Cartelle: heidelberg, per chi rimangono accese le luci
martedì 5 febbraio 2008
Per chi rimangono accese le luci
Allora guardavamo alle luci
tenui dei balconi come a spilli
che bucavano il buio mattone
della notte a brevi tratti accennando
un cielo più alto di pastelli.
E scendendo per strada non dava cura
un gradino a venire più scuro degli altri:
accettavamo con cuore di foglia
la possibilità di venire incontrati.
Postato da Alfio alle 14:56:00 2 commenti
Cartelle: ...e immagini, heidelberg, per chi rimangono accese le luci
domenica 3 febbraio 2008
La porta di carta
La porta di carta
che scorri sul pollice
non ripara dal vento
ne racchiude il respiro.
Postato da Alfio alle 20:12:00 0 commenti
Cartelle: altra poesia zen, apocrifia zen