La porta di carta
che scorri sul pollice
non ripara dal vento
ne racchiude il respiro.
Mu
Due sopracciglia in disordine
una piccola cicatrice d'infanzia.
La linea dell'orizzonte sulla sabbia
e quattro gocce di tè verde.
Così si scrive il vuoto su carta.
domenica 3 febbraio 2008
La porta di carta
Postato da Alfio alle 20:12:00
Cartelle: altra poesia zen, apocrifia zen
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